ARTE È GIÀ FEMMINILE! 

23.03 | 24.03   2016
Aula Magna dell’Accademia di Belle Arti di Catanzaro
Museo Marca di Catanzaro

ARTE È GIÀ FEMMINILE! Questo il titolo slogan da cui partono due giornate studio sul ruolo della donna nell’arte, che si svolgeranno presso l’Accademia di Belle Arti di Catanzaro, organizzate e promosse in collaborazione con la Fondazione Guglielmo, il Museo Marca di Catanzaro. Molte le riflessioni in merito. Tutte passano attraverso la consapevolezza delle difficoltà oggettive incontrate dalle donne per conquistarsi uno spazio in cui fosse riconosciuto loro il diritto alla libertà creativa – oltre che di espressione – e in cui potessero affermare la propria sensibile differenza, alla pari con gli uomini. Non manca di chiedersi se:

“Le donne devono proprio essere nude per essere ammesse al Metropolitan? Meno del cinque per cento degli artisti della sezione Arte Moderna sono donne, ma ben l’ottantacinque per cento dei nudi sono di donne”. Con questa citazione delle Guerriglia Girls, gruppo di artiste che dalla fine degli anni Ottanta denuncia la penalizzazione cui sono ancora sottoposte le donne nel mondo dell’arte americana, Daniele Perra apre un suo interessante intervento sull’arte al femminile, nel quale indaga con particolare attenzione le esperienze “in rete”. (Cristina Casero)

Sono queste esperienze in rete o di rete che devono essere indagate secondo molteplici declinazioni e implicazioni. In primis la minore partecipazione o la quasi totale assenza da circuiti internazionali e dai “ruoli istituzionali” (o di potere, se vogliamo), che fanno presumere quali fossero le condizioni di “libertà” per una artista all’inizio del lungo percorso di emancipazione delle donne, avviato poco più di un secolo fa. A tal proposito sono interessanti le riflessioni di Virginia Wolf che, chiamata a relazionare sul rapporto tra donne e poesia, parte da una premessa, alfa ed omega della pubblicazione A room on your own (1929), per cui l’emancipazione, dunque la libertà intellettuale – per scrivere e creare – passa attraverso l’indipendenza economica e la possibilità di possedere Una stanza tutta per sé.

A tanti decenni di distanza, queste appaiono ancora le premesse fondamentali per garantire la condizione fertile per la creatività. Ma ciò non è bastato e non basta ancora. Lungimiranti e fondamentali le lezioni di Simone de Beauvoir, di Lucy Lippard, del femminismo americano, francesce, italiano, di critiche, intellettuali ed artiste che hanno lottato per ottenere il riconoscimento della propria legittimità, per conquistarsi il proprio posto nel mondo.

Muovendo da molteplici riflessioni, storiche dell’arte e artiste si confronteranno sul potere dello sguardo femminile, sulle modalità del “vedere sensibile” delle donne, nelle giornate del 23 e 24 marzo nell’Aula Magna dell’Accademia di Belle Arti; due incontri aperti alla città nei quali si susseguiranno interventi a carattere storico-critico in data 23 marzo, a cura di Maria Saveria Ruga, Anna Maria Panzera, Valentina Tebala, Simona Caramia, Cristina Casero, Alessandra Troncone, e in data 24 marzo con gli interventi delle artiste Veronica Montanino, Caterina Arcuri, Elena Diaco Mayer, Elisabetta Di Sopra, Jolanda Spagno.

Quale ulteriore momento di confronto, dal pomeriggio del 24 marzo sarà possibile osservare le opere delle stesse artiste presso le sale della collezione permanente del Museo Marca, a cui si aggiunge la scultura di Claudia Giannuli, immagine-simbolo dell’evento. Alle ore 18.30 di venerdì 24 sarà, inoltre, possibile fare una visita guidata delle opere, accompagnati dalle artiste e da un gruppo di studenti dell’ABA. La sezione di opere sarà fruibile per tutto il weekend (24-26 marzo), secondo gli orari di apertura del Museo.